Letture di maggio

Anche maggio è stato un mese di fuoco, ma mi consolo pensando che mancano solo sei (dico sei!) giorni di scuola. Sfortunatamente però, che ci crediate o no, ho ancora ben tre verifiche da fare… ma uno stacco allo studio prima della tirata finale dovrò pur farlo, no? Quindi intanto godetevi i miei pareri sui libri che ho letto durante il mese (ripromettendomi di leggerne almeno il triplo, in giugno, o non mi chiamo più Topolina!).



> Casa d’altri, Silvio D’Arzo (142 pp. – letto a scuola) 

Suppongo di non essere l’unica studentessa a cui la maggior parte dei libri assegnati dal professore di italiano finisca per non piacere, ma nemmeno questa volta sono riuscita ad apprezzare l’ennesima “lettura obbligata”. Intendiamoci, però: l’idea su cui si fonda questo racconto (un paesino emiliano in cui non succede assolutamente niente, una vecchia che non ne può più della ripetitività e dell’inutilità della sua vita, un prete che sa dare solo risposte confezionate a domande che richiederebbero una riflessione molto più profonda…) mi è piaciuta, tutto sommato. Ciò che mi ha fatto alzare un sopracciglio per tutta la durata della lettura, invece, è stato lo stile con cui è scritto: fin troppo asciutto e privo di qualsiasi emozione… o almeno, così è sembrato a me. Non nego di avere sbadigliato di continuo, e concludo ripetendo ciò che dico sempre: non metto in discussione il giudizio di Montale, ovvero che Casa d’altri sia il “racconto perfetto”… semplicemente, mi domando come siano quelli “non perfetti”.

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> La metamorfosi, Franz Kafka (192 pp. – letto a scuola) 

Sempre a proposito di letture scolastiche, invece, vi trovate al cospetto del primo libro assegnato dal mio professore che mi sia piaciuto. Anzi, vi dirò di più: dovete sapere che mi avevano già fatto leggere La metamorfosi alle medie e che allora mi aveva fatto schifo, mentre adesso mi è piaciuta molto di più: ho apprezzato soprattutto la capacità di trattare tematiche importanti e dolorose – come le sensazioni di Gregor quando capisce che non solo la sua famiglia lo ha rifiutato, ma che non ha mai fatto veramente parte di essa – in contrasto con lo stile fluido e scorrevole. Insomma, credo che per apprezzarlo davvero sia necessario non fidarsi delle apparenze: in fondo, credo di non essere l’unica a provare l’istinto di scappare a gambe levate di fronte a un libro che parla di un uomo mutato in scarafaggio!

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> Il risveglio del fuoco, Chiara Cilli (270 pp. – inviatomi dall’autrice) 

È arrivato il momento di parlare di uno di quei romanzi che, a giudicare dalla sfilza pressoché illimitata di recensioni positive che hanno ricevuto, ci vengono presentati come mezzi capolavori, ma che poi si rivelano delle delusioni.
Cominciamo parlando della protagonista, Morwen, che è bellissima, assai sensuale e provocante, coraggiosa e spietata, e che è nientemeno che la Fanciulla delle Fiamme. Questo basterebbe di per sé a classificarla tra le peggiori Mary Sue che esistano, ma purtroppo non finisce qui: a parte il fatto che a me Morwen è parsa tutt’altro che assurdamente perfetta, ciò che ai miei occhi l’ha resa insopportabile è il sentirmi ripetere le sue cosiddette qualità ogni volta che si presenta l’occasione. Considerando, poi, che nella maggior parte dei casi queste qualità vengono raccontate – con una marea di aggettivi e avverbi inutili, per giunta – la situazione si aggrava.
Per quanto riguarda lo stile con cui è scritto “Il risveglio del fuoco”, le cose, ahimè, non migliorano: troviamo, infatti, valanghe di avverbi aggettivi che appesantiscono solo la frase, e soprattutto una gestione del punto di vista che fa acqua da tutte le parti.
Ciò non significa che sia un romanzo privo di pregi, anzi. Più che altro, però, aveva delle ottime potenzialità che, a mio parere, non sono state sfruttate a dovere, forse soprattutto a causa di uno stile pieno di ingenuità. Comunque sia, credo che mi spingerò a leggere almeno il secondo volume, perché confido che col passare del tempo Chiara Cilli non possa che migliorare, ma per il momento i fatti sono questi.
(Recensione completa qui.)

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> Palla di sego, Guy de Maupassant (92 pp. – letto a scuola) 

Se non fosse stato per la simpatia del racconto, che ho trovato assai divertente e che, secondo me, mette a nudo perfettamente l’ipocrisia del mondo borghese, avrei avuto voglia di buttare il libro dalla finestra: d’accordo che l’ho pagato poco (meno di 3€), ma ritrovarmi con un libretto che sembra rimasto chiuso per anni in una cantina umida e polverosa, da tanto le pagine sono gialle e sporche (anche se il libro è nuovo), e soprattutto con il testo zeppo di refusi è stato estremamente antipatico. Mi spiace, ma in un libro conta anche la forma, oltre al contenuto, e un edizione del genere è proprio scadente.

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> Ultimi quaranta secondi della storia del mondo, Stefano Santarsiere (391 pp. – inviatomi dall’autore in eBook) 

Ho deciso di assegnare a questo libro tre goccioline e mezzo più che altro perché ho fatto una certa fatica ad arrivarci in fondo: penso che le prime cento pagine siano un po’ pesanti, dato che la storia impiega un bel po’ per decollare, ma quello che ho appena citato è forse l’unico difetto che mi sento di evidenziare ne Gli ultimi quaranta secondi della storia del mondo.
All’inizio faticherete a capire che cosa sono questi “quaranta secondi” di cui parla il titolo… ma poi comprenderete tutto, compreso quanto l’uomo sia insignificante, rispetto al vastissimo universo che lo circonda, perché si tratta di un libro che sfrutta il genere thriller per parlare di cose ben più profonde – e se è per questo anche più pericolose – di una semplice e classica “caccia all’assassino”, a partire dal rapporto tra religione ed esoterismo.
Mi sono piaciute in modo particolare le accurate descrizioni dei luoghi e soprattutto la caratterizzazione dei personaggi, che li rende tutti diversi l’uno dall’altro e assolutamente realistici.
Insomma, un libro notevole, consigliato sia agli appassionati di gialli sia a coloro che sono nuovi a questo genere, perché credo proprio si tratti di un romanzo adatto a tutti i palati.

19 pensieri su “Letture di maggio

      • 14 alunni? Così pochi? Noi siamo 25!!!! XD!
        Il prossimo anno andrò in terza! Spero che la mia classe non si riduca così tanto!!!
        Comunque, auguri! Chissà che tu non venga promossa con 10!

      • Hahaha, sì, ma solo nei miei sogni più ottimisti! 🙂 Ora come ora, una media del 7,5 mi va già più che bene! xD
        Comunque sì, siamo rimasti pochi (in prima eravamo 24) perlopiù a causa di un consiglio di classe che sembra volerci bocciare tutti dal primo all’ultimo… ma sai come’è, si tira avanti 🙂

  1. 7 e mezzo? A me sembri una cervellona(non voglio essere ruffiano, ma una che legge tanti libri sarà bravissima soprattutto in italiano)!!!

    • Infatti in italiano dovrei avere 8-9… il problema sono mate e fisica che rovinano tutto >.< Ammetto di non essere una cima in fisica, ma alle medie in matematica avevo 10, mentre adesso mi ritrovo con un 6 striminzito… non dico quel che penso della mia prof o rischierei il linciaggio -.-

      • Anch’io ho una prof “cattiva” e ingiusta, una volta mi ha messo quattro 2 di fila tanto per…non è normale!!!
        So che sono un ficcanaso numero 1, ma come mai hai scelto di frequentare lo scientifico e non il classico, se ti piace tanto leggere e quant’altro? Secondo me ti saresti trovata meglio lì

      • Ma va là, me l’hanno fatta in tanti questa domanda ^^ Allora, sostanzialmente per due motivi:
        1) Non me ne venga, ma il classico della mia città fa abbastanza schifo. Soprattutto per le persone che ci girano;
        2) FINO ALLA TERZA MEDIA NELLE MATERIE SCIENTIFICHE ANDAVO BENISSIMO, PERDINDIRINDINA!!! >.< È solo questa prof che mi fa dannare!!
        E comunque l'indirizzo che ho scelto mi piaceva perché equilibrava le materie letterarie con quelle scientifiche… chi lo sapeva che avrei cominciato a odiare la matematica?
        La cosa interessante, comunque, è che in fisica, nonostante abbia preso un bel 2.5, in totale la media è più alta di quella di mate! xD

  2. Scusa, ma non capisco come le materie scientifiche e letterarie sono equilibrate, in genere allo scientifico si fa più matematica, no?
    Non ti preoccupare comunque per le prof, sono delle rompi, però alla fine quello che conta è ciò che hai imparato!
    Posso farti anche un’altra domanda? (e poi giuro che non te le faccio più! XD)
    Potevi andare al liceo delle scienze umane, lì materie scientifiche e letterarie sono più o meno equilibrate! (si fa latino, fisica…)

    • Be’, nel mio corso ci sono 4+4 ore di italiano e latino e 5+3 ore di matematica e fisica. Ho fatto questa scelta perché volevo fare entrambe le cose, e al classico – che da me comprende anche le scienze umane, se non dico scemenze… – questa cosa era impensabile (si fa pochissima matematica e oltretutto a livelli indecenti, mi dicono). E poi dai, sono qui e ci resto! xD

  3. L’attuale sistema dei crediti vi penalizza all’esame di maturità se non mantenete una buona media nel corso del triennio. Perciò, ragazzi, impegnatevi in TUTTE le materie!

    E dite ai vostri prof di non fare gli str… gli strambi: un bel voto alla maturità vi serve per entrare in quella università all’estero cui tenete tanto, o a forzare quel difficile numero chiuso, o a passare quel concorso, ecc… Insomma, se ritengono che voi valiate qualcosa, se ci tengono a voi, non vi ridimensionino immotivatamente in terza e quarta! Altrimenti si troveranno delusi anche loro alla maturità.

    Sto uscendo di casa, vado a fare il commissario esterno agli esami di maturità (oggi prima riunione). Mi aspetta il solito strazio!

    • Mi sa che dalle mie parti è una causa persa ^^ Nel nostro consiglio di classe ci sono professori che per principio non danno voti oltre l’8 (una persino non oltre il 7). Risultato: se già è difficile prendere 8 di suo, avere in pagella la media del 9, che dà il massimo dei crediti, è matematicamente impossibile.
      Inutile trovare un motivo sensato per queste scelte: non c’è. L’unica cosa che possiamo fare è stringere i denti e tirare avanti.

  4. Io ho subito delle ingiustizie belle e buone, prima i professori mi dicono che sono bravissimo e mi merito 9, poi mi danno 8. Sono parecchio arrabbiato, ma non ci voglio pensare più, ora voglio solo divertirmi.

  5. Questo sembra essere diventato “l’angolo scolastico di Pensieri d’inchiostro”. Sembriamo su Yahoo, scuola ed educazione. 🙂
    Però questo non è un male(in parte).
    è un’occasione per poter parlare della scuola, di come essa si sia finita! (meno male!!!)

  6. Professori che danno come massimo voto 8? Assurdo! Sul P.O.F. della scuola dovrebbero essere pubblicati i criteri generali di valutazione (incluse le griglie di valutazione adottate dai dipartimenti disciplinari). Non è pensabile che si dia come voto massimo 8: ciò sarebbe al di fuori della prassi e della docimologia. Deve trattarsi di prof. particolarmente severi, che IN PRATICA non mettono mai 9 o 10, ma in teoria potrebbero metterlo su una verifica perfetta, e questo si dovrebbe desumere dalla griglia di valutazione. Se non fosse così, se davvero per loro il voto max è 8, vorrebbe dire che siete nelle grinfie di prof poco professionali, cioè che in pratica mettono i voti a cavolo, fregandosene di criteri di trasparenza e obiettività, griglie dipartimentali ecc… Spero che non sia così.

  7. Da me una professoressa mette al massimo 6 e mezzo!!!!
    Io ho preso 4 sei e mezzo e sapete con che voto sono uscito nella sua materia? 6!!!!!!
    Io detesto questi professori, il 9 o il 10 non lo mettono, ma il 2 sì…
    Se il massimo è 8, poiché si tolgono due punti all’eccellenza, il minimo dovrebbe essere 4!!!!! Così almeno i professori sarebbero più giusti!
    Comunque non parlate di 8 e di 9, per favore…io me li sogno… 😦

Stretta è la soglia, larga è la via: dite la vostra, che ho detto la mia!

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