Libri in cambio di recensioni

È un’idea che mi sta ronzando nel cervello già da un po’, ma sono soltanto alcuni giorni che ho deciso di trasformarla in realtà.

Dovete sapere che su Yahoo! Answers non capita di rado che autori esordienti propongano un piccolo pezzo dei loro testi, chiedendo agli utenti che passavano di lì di leggerli e commentarli. Visto che uno dei miei sogni è diventare editor, non potevo certo lasciarmi sfuggire l’occasione di poter leggere degli scritti ancora grezzi e capire qual era il modo migliore per migliorarli, a volte addirittura improvvisandomi già editor. Insomma, non pretendo certo di sapere tutto sulla lingua italiana, ma credo che un esercizio del genere, ovvero analizzare attentamente delle bozze per capirne i punti deboli e cercare di migliorarle sotto tutti i punti di vista, sia molto utile per una come me che sogna di tramutare un semplice hobby in una professione – ovviamente a tempo debito.

Attraverso Answers, dunque, ho conosciuto molti scrittori e aspiranti tali con cui ho stipulato una specie di accordo: loro mi spedivano i loro testi, sia pubblicati che inediti; io li leggevo e li recensivo. A volte capitava anche il fenomeno contrario, ovvero una sorta di lettura incrociata: in cambio di un parere su un testo di un altro, ricevevo un parere su un mio testo… E visto che per uno scrittore è pressoché impossibile giudicare in modo obbiettivo le proprie creazioni, in questo modo i vantaggi erano enormi sia per me sia per il mio “collega”. Anche se mi limitavo a leggere e recensire senza ricevere a mia volta un parere, infatti, avevo comunque la possibilità di acquisire sempre più occhio critico, nonché, naturalmente, più sicurezza quando scrivere toccava a me.
Perlopiù si trattava di bozze ancora da rivedere diverse volte (un modo carino per dire “Autentiche schifezze stilistiche”), ma ultimamente sono cominciati ad arrivarmi a casa anche libri veri e propri, che i loro autori mi inviavano i loro romanzi pubblicati in cambio di una recensione. Se non erano tanto lunghi, ci scappava anche una lettura frase per frase piuttosto approfondita.

La spinta che mi serviva per concretizzare questa idea, però, è arrivata soltanto l’altro ieri, quando un amico conosciuto sul web mi ha contattato per propormi uno scambio: il romanzo di una sua amica, di cui mi aveva già parlato, in cambio di una recensione qui sul blog.
Perché no?, mi sono detta. So che si tratta di un servizio che offrono molti tra siti, forum e blog, in modo gratuito o meno, e ho notato che questi spazi web sono spesso molto frequentati. Pensieri d’inchiostro è un blog nato da poco e senza troppe pretese di successo, ma se con un progetto simile posso aiutare aspiranti scrittori in cerca di lettori, per di più facendo qualcosa che amo e che mi diverte fare, ovvero leggere e recensire, allora ben venga!
Do ufficialmente in via, dunque, a questa nuova avventura. Trovate maggiori dettagli sulla questione qui sotto, cliccando sul bannerino da me creato per l’occasione:

Il meglio di Yahoo Answers II

Ecco a voi la seconda puntata della serie che è destinata a diventare un mito, che raccoglie le domande e le risposte più esilaranti che sono riuscita a trovare su Yahoo! Answers.
Questa puntata non ha un tema particolare, perciò ho deciso di chiamarla in un modo che, a mio parere, riassume perfettamente l’esclamazione da me pronunciata dopo aver letto certe meraviglie, ovvero…

WTF?!

Subito Rabbit ci delizia manifestando la sua incredibile cultura. A una delle solite domande “Preferite Harry Potter o Il Signore degli Anelli?”, il nostro amico risponde:

assolutamente harry potter,il signore degli anelli sembra solo una brutta imitazione intendo imitazione di harry potter,insomma la trama un po somiglia

Ma Tolkien non ha scritto Il Signore degli Anelli circa 50 anni prima della Rowling? Non c’è proprio più religione!

La questione introdotta da ♥тᴡɪʟɪɢʜᴛ♥, invece, non mi ha colpito tanto per la domanda in sè (che è un copia-incolla di una domanda già posta, tra parentesi), quanto per la sua reazione alle risposte ricevute. Dopo aver espresso come mai, secondo lei, Twilight è infinitamente più bllximo!!!!11!!1! di Harry Potter e dopo aver scelto come migliore risposta quella dell’unico utente che non l’aveva contraddetta (tra l’altro con la bellezza di 28 pollicini versi), risponde in questo modo:

almeno ce n’è 1 tra quelli ke mi hanno risposto ke non mi ha contraddetta!!
W Twilight!! Io rimango sempre della mia opinione..

Allora perché caspita hai posto la domanda, se sapevi già che saresti rimasta del tuo parere? O.o

Un’altra meraviglia assolutamente imperdibile:

Non trovate che la saga di twilight sia uno dei capolavori più belli degli ultimi tempi?
Era da tanto che non leggevo una saga così…anzi forse è una delle poche opere che mi ha davvero appassionata!

Spero per te che tu non abbia letto più di tre libri in tutta la tua vita, tesoro!

di solito non leggo volentieri, ma questi libri mi sono piaciuti così tanto che in meno di due settimane ho letto l’intera saga…considerando che di solito mi stanco di leggere dopo una ventina di pagine, credo che la scrittrice Stephanie Meyer sia stata davvero bravissima a creare questa storia, ha descritto la protagonista in modo così naturale e preciso…man mano che leggevo mi sembrava di identificarmi in lei..poi la storia è così coinvolgente e romantica…insomma a me è piacouto moltissimo, e anche i film, ma soprattutto per la bravura della mitica Kristen Stewart, una Bella Swan semplicemente perfetta, secondo me è stata lei quella più azzeccata e capace nel rappresentare il suo personaggio!!

Io invece credo che d’ora in poi Bella Swan sarà il nuovo soprannome per Mary Sue.

Il merito del suo successo va alla scrittrice e anche al cast del film, soprattutto alla bellissima attrice che interpreta Bella!! E voi che ne pensate, siete d’accordo con me sulla bellezza di questa saga??

Wow! Allora chissà se Bella fosse veramente bella!

Dettagli aggiuntivi
Black Stardust: Ma i vampiri della Meyer affascinano proprio per questo, sono diversi dai vampiri comuni che si vedono in tutti gli altri libri, la scrittrice ha avuto molta fantasia…e scrive in modo talmente semplice e scorrevole che leggere i suoi libri è un piacere…

Ovvio. Ha avuto così tanta fantasia che la trama dei suoi libri è diventata un mix perfetto di tutte le saghe già esistenti sui vampiri! Alla faccia della fantasia!

Valentina fa addirittura di meglio:  vuole scrivere un romanzo fèntasi, ma ha in testa talmente tante idee che non sa proprio da dove cominciare. Guardate un po’ che cosa scrive:

Vorrei scrivere un libro fantasy ma ho molte idee e non so quale scegliere!!!!?
Vorreste un libro che tratti di maghi o di elfi? Oppure preferite i vampiri?
Il libro sarà ambientato nel mondo moderno (tipo Harry Potter) o in un epoca non precisata, fatta di magia? (stile Eragon)
A voi la decisione!
Grazie mille in anticipo, alla miglior risposta 10 punti!!

Urcucan! Meno male che diceva di avere molte idee!

Dettagli aggiuntivi
Io ho scritto questo per adesso, secondo voi come potrei continuare? Non ne ho la più pallida idea! 😦
(seguono una decina di righe di testo)

Andiamo bene! Se è già ferma dopo così poco, quanto ci metterà a concludere il suo romanzo? Un millennio, o forse due?
Continua pure così, cocca, e vedrai quale capolavoro verrà fuori! ^^

Si continua con uno stupendo scambio di battute tra un certo Eragon93 e una certa  яєвєccα:

Ragazzi vi può piacere questa trama per un libro?
allora:
Un ragazzo di nome Christoper viene a scoprire di essere l’unico abitante della terra di Domus che può sconfiggere Amon hok Dark, mentre tornava a casa dal lavoro vede la sua casa in fiamme e trova suo padre morto, un uomo di nome Jace lo prende e lo porta con se nel covo degli assassini di Mardus,dentro al covo incontra una ragazza di nome Jasmine che è la figlia del suo maestro Jace e se innamora follemente, i tre Christopher Jasmine e Jace devono partire per ritrovare un amuleto chiamato “L’amuleto della morte” supereranno mille insidie per recuoerarlo e alla fine in un tempio di monaci lo ritroveranno e qui finisce il primo libro, penso che siano due o forse tre ci pensero che ne pensate?

Come mai avevo la sensazione che mi sarei ritrovata con una domanda del genere, dopo aver visto che un utente di nome Eragon chiedeva di giudicare la sua trama? Mah…
Comunque, complimenti per l’inventiva, caro Eragon #2. Non è da tutti ideare trame così insignificanti!

Ma veniamo allo scambio di battute a cui accennavo poco fa. La migliore risposta viene data, come dicevo, a una certa Rebecca:

Si, è carina, ma cosa t’importa se ci piace o meno? A parte che i gusti sono personali, e a qualcuno può piacere come non può piacere, ma tu stai esprimendo parte di te, della tua interiorità ed è questo l’importante. Bravo, continua ad inventare, ad esercitarti, a creare, ma fallo principalmente per te stesso. E’ un piccolo consiglio.

Sottoscrivo il consiglio, ma permettimi di farmi due risate sulla faccenda dello “stai esprimendo una parte di te”!

Eragon93: grazie per quello che hai scritto cmq a te ricorda eragon??

яєвєccα: Si, tutto, compreso il nome del protagonista.

Eragon93: e allora perche mi hai detto di continuare? dopo sara plagio

Ma ci mancherebbe altro! Se io scrivo una trama che è la copia sputata di un altro libro, la colpa è di chi non me l’ha fatto notare, ovviamente!

Lady Dark Gaga, infine, ci fornisce la ricetta per scrivere best-seller:

Creazione struttura di un romanzo?
Ciao a tutti, volevo porvi il mio problema; mi piace inventare storie e scriverle, spesso mi ritrovo con un’idea simpatica in testa ma non sono in grado di crearci su un romanzo di 200-300 pagine… Stephen King ha scritto libri anche di oltre 1000 pagine ma come si fa a superare il limite del racconto breve per entrare nel mondo del romanzo? Grazie a tutti

E adesso allacciate le cinture, perché sta per arrivare una risposta memorabile:

Anche io ne sto scrivendo uno i trucchi sono molti eccone alcuni:
1) una volta che hai in mente una trama il primo passo è aggiungergli un introduzione piuttosto lunga (nel senso che prima crei alcuni capitoli in cui presenti i presonaggi e anticipi qualcosa, in questo modo interessi il lettore a continuare e nel frattempo allunghi il libro….io ho scritto 5 capitoli di introduzione prima della vera e pripria storia…e anche piuttosto lunghi!!!
2) riempi di particolari (come insegnano persino a scuola aggiungi descrizioni dettagliate e, a seconda della trama, altre cosa…io per esempio scrivendo un libro che mi ritraeva come protagonista, aggiungevo molti commenti e riflessioni)
3)allunga il più ce puoi prima del lieto fine( prima di arrivare alla conclusione aggingi altri capitoli…..mi sipego meglio….se per esempio scrivi kesso un trhiller aggiungi altre vittime, infittisci la trama, aggiungi dettagli che ti trovi poi costretta a spiegare, cosi lo allunghi ancora

Sarei proprio curiosa di leggere il capolavoro che sei riuscita a scrivere procedendo in questo modo! Sarà per caso Chiara Strazzulla che svela i suoi segreti sotto mentite spoglie?

> Il meglio di Yahoo! Answers I, III

La legge anti-Amazon

È una notizia che sta facendo il giro di internet già da alcune settimane: dal prossimo 1 settembre entrerà in vigore la Legge Levi – o meglio Legge Anti-Amazon, come l’hanno già ribattezzata in molti, dal momento che sembra fatta apposta per colpire il famoso negozio online –. Legge che, in pratica, imporrà uno sconto massimo del 15% sul prezzo di copertina dei libri, salvo casi particolari in cui può arrivare al 20% oppure, in circostanze ancor più particolari, al 25%. Qui un piccolo riassunto:

Il Senato ha dato il via libera, con voto bipartisan e la sola astensione dei radicali, al disegno di legge che disciplina il prezzo dei libri. Il documento introduce un tetto agli sconti praticabili per la vendita dei libri in libreria o via web pari al 15% del prezzo di copertina. Per quanto riguarda gli editori, sono invece consentite, con l’esclusione del solo mese di dicembre, promozioni e campagne distanti tra di loro, non reiterabile nell’anno solare e di durata non superiore a un mese, con sconti non superiori al 25% del prezzo fissato.

Le deroghe previste
Fissato il tetto massimo agli sconti, sono però previste diverse deroghe. La prima, con una dilatazione fino al 20%, è prevista in occasione di manifestazioni rilevanti a livello internazionale, nazionale e locale. Ma eccezioni sono previste anche in favore di organizzazioni non lucrative di utilità sociale, centri di formazione legalmente riconosciuti, istituzioni o centri con finalità scientifiche o di ricerca, biblioteche, archivi e musei pubblici, istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado, educative e università. Altra deroga riguarda, infine, i libri per bibliofili, quelli d’arte, quelli antichi, usati o fuori catalogo.

Le sanzioni
Le nuove disposizioni entreranno in vigore a partire dal 10 settembre 2011. In caso di scorretta applicazione della legge le sanzioni andranno da una multa da 516,46 a 3098,74 euro, fino alla chiusura dell’attività fino a 20 giorni in caso di recidiva.


Credo che a questo punto sia chiaro come mai questa legge è stata definita “Anti-Amazon”: siti come Amazon e IBS possono permettersi sconti molto sostanziosi, perché buona parte del prezzo di copertina di un libro va al distributore, cosa di cui i suddetti negozi online, attuando una vendita per corrispondenza, non hanno bisogno. Soprattutto Amazon fa quasi sempre sconti addirittura del 30-35%, perciò non stupisce che molti lettori abbiano smesso o quasi di fare compere in libreria: perché pagare un libro a prezzo pieno, considerato anche che le case editrici più grandi gonfiano abbondantemente i prezzi, quando acquistandolo online possiamo pagarlo un terzo di meno, con tanto di spedizione gratis sopra i 19€, pagamenti sicuri e arrivo a casa nel giro di pochi giorni?

Questo, naturalmente, non piace alle librerie: chi compra su Amazon inevitabilmente non comprerà da loro. In teoria, una norma come questa dovrebbe essere una speranza per i piccoli librai, che non possono permettersi grandi sconti e che sono schiacciati dalle grandi catene e dai siti di vendita online – oltre che, non dimentichiamocelo, dall’affermarsi degli eBook -, ma a questo punto io mi chiedo se davvero una legge del genere possa aggiustare le cose: già ci troviamo in un paese dove i libri si comprano poco e si leggono ancora meno, dove gli unici libri che si comprano sono i best-seller e dove i piccoli editori devono fare i salti mortali per non fallire; se poi ci si mette una legge che non permette sconti oltre il 15%, si acquisteranno sempre meno libri. Di conseguenza, i piccoli librai spariranno dalla faccia della terra, e il sospetto che questa legge sia stata creata unicamente per proteggere Mondadori & Co da Amazon non rimane più un semplice sospetto.

La questione di Amazon, però, non è finita qui: io, personalmente, ho smesso quasi del tutto di acquistare libri in libreria da parecchio tempo. Non tanto perché i prezzi di vendita online siano così stracciati, ma per un motivo ben preciso: certi libri nei negozi non si trovano manco a pagarli. Un romanzo uscito da poco in libreria rimane per pochissimo tempo: qualche mese in più se vende particolarmente bene, ma in genere i best-seller sono destinati a essere rimpiazzati da altri best-seller nel giro di poco. Questo dimostra che ciò che conta non è la qualità ma la moda del periodo; in ogni caso, trovare un libro che non abbia avuto un successo clamoroso e che sia uscito non da un mese ma neanche da dieci anni è un’impresa quasi impossibile. E a questo punto l’unica cosa da fare è ordinarli e doverli aspettare per settimane prima che (sempre che) arrivino.
Ma oltre a quei libri pubblicati da Mondadori, Rizzoli, Einaudi & Co, esistono anche i romanzi degli scrittori esordienti, che io , da aspirante scrittrice desiderosa di confronti, tengo molto a leggere: questi, in genere, sono pubblicati dalle piccole-medie case editrici, che in libreria non arrivano. Punto.

Quello che sto per narrarvi è accaduto circa un anno e mezzo fa: desideravo molto leggere il libro d’esordio di un giovane autore, pubblicato da una piccola casa editrice, così, non conoscendo ancora Amazon, lo ordinai in libreria. Sorvolando sul prezzo di copertina da infarto – 12€ per cento pagine scarse -, quel libro impiegò quattro settimane ad arrivare. Quattro settimane. Come se non bastasse, quando andai a ritirarlo mi fecero pagare un sovrapprezzo di ben 7€ perché, mi dissero, la casa editrice aveva tirato fuori delle balle (e poi mi tocca a sentire che i piccoli editori falliscono per colpa del mondo brutto&kattivo dell’editoria!). In definitiva, spesi 19€ per un libercolo insignificante di neanche un centinaio di pagine.
Da quel momento, decisi che non avrei più ordinato un libro di un piccolo editore in libreria, così passai ad Amazon, a cui mi affido tutt’ora senza rimpianti: sono d’accordo che sia giusto sostenere le piccole case editrici, ma perché continuare con scherzetti del genere, quando acquistando online non si ha nessun sovrapprezzo, quasi nessun costo di spedizione e la consegna a casa in 4 giorni?
Sorvolando sulla pessima distribuzione dei piccoli editori, che comunque non possono fare più di tanto, però, la colpa è soprattutto delle librerie, che tengono solo i libri che fanno comodo a loro, e che a volte tirano fuori addirittura delle scuse per non ordinare un certo titolo.

Per non parlare dei prezzi, poi, che a volte sembrano completamente assurdi: d’accordo che la pubblicazione del libro abbia un costo, ma c’è anche da dire che siano moltissimi gli editori che allargano l’impaginazione a dismisura, vendendo a 18-20€ libri di 400 pagine che avrebbero potuto stare comodamente in 150.
Basta prendere, ad esempio, uno degli ultimi titoli pubblicati da Mondadori, Le luci di settembre di Carlos R. Zafòn: esattamente 268 pagine scritte con corpo 14, che occuperebbero un centinaio di pagine di Word, a 19€. O come Il libro del Destino di Elisa Rosso, edito da Piemme, 500 pagine che su Word sarebbero sì e no 150, a 18€. O ancora come il recente best-seller L’atlante di Smeraldo: neanche 500 pagine con 26 righe per pagina (di solito sono almeno 35-40) a 18,60€. E vi faccio notare che altre case editrici più oneste libri del genere, stesso formato compreso, ad almeno 3-4€ di meno.
Qui non si parla più di spese di stampa e di produzione (che ci vuole a ridurre un po’ il corpo di scrittura?), ma di trucchi sporchi per guadagnare di più. E poi ci si stupisce se certi lettori preferiscono scaricare libri gratis in modo illegale, piuttosto che spendere così tanti soldi.
Anche acquistando con il 30% che offre Amazon, in questo caso, si spende comunque tanto, ma è comunque meglio che regalare soldi inutili a certi editori-approfittatori. E invece presto non sarà più possibile neanche questo.
Presto sarà domandato a tutti i lettori di fare una scelta: volete il tal libro? Siete disposti a sborsare 18€? Se sì, bene, se no, pazienza. E, considerando che più un libro costa, meno libri si possono comprare con la stessa cifra, credete che questa crisi dei libri che si vendono poco si risolverà? Io dubito molto, se devo essere sincera; anzi, credo che sia proprio grazie ad Amazon e compagnia bella se i libri si vendono ancora.

La soluzione? Innanzitutto, comprate finché potete: approfittate degli sconti che stanno facendo Amazon (-40% su 9’000 tascabili), IBS (fino al 75% su 150’000 titoli), Bol (sconti tra il 30% e il 40% su molti libri e la promozione “Più compri, meno spendi” – quest’ultima fino al 9 agosto, quindi sbrigatevi!) e gli altri durante questo ultimo mese di libertà. In secundis, per fortuna biblioteche e negozi di libri usati non rientrano negli obbiettivi della legge, perciò via libera anche a questi. Ma adesso credo di essermi dilungata anche troppo, quindi vi rimando al prossimo articolo, in cui spiegherò più dettagliatamente i miei “trucchi” per poter leggere senza finire al verde.

Spero solo, però, che coloro che hanno approvato questa norma non impieghino molto a capire che una legge del genere non è proprio il massimo per risolvere i problemi.

Letture di luglio

Rieccoci a un nuovo appuntamento con la rubrica dedicata alle mini-recensioni sui libri che ho letto durante il mese, con tanto di link per saperne di più, numero di pagine e – novità di questa puntata – come me li sono procurati. Come sempre, ecco prima di tutto le copertine:

La leggenda di Otori – Lian Hearn (286 pp. – Biblioteca)
Per un’appassionata di arti marziali, di armi bianche e di ninja come me, un libro così non poteva mancare: una sorta di fantasy storico ambientato nell’antico Giappone; che chiedere di più? Il protagonista, se devo dire la verità, mi è sembrato un po’ fiacco, non proprio caratterizzato a dovere: all’inizio ci fa la figura della donzella indifesa, poi diventa quasi all’improvviso un guerriero dagli enormi poteri. Mi ricorda un po’ Eragon, orfano come Takeo, che si trova in pericolo nel suo villaggio, viene salvato da un misterioro benefattore che gli insegna a combattere e poi muore. In ogni caso, è un libro carino: mi è piaciuto come ultimamente mi capita di rado. Come al solito, però, l’unico personaggio a cui mi affeziono ci rimane secco… Non sarò mica io che porto sfortuna?

L’ultima profezia del mondo degli uomini – Silvana de Mari (606 pp. – Biblioteca)
Si conclude con questo libro la saga di Silvana de Mari, incominciata con L’ultimo Elfo. Mi è piaciuto, anche se non quanto i precedenti: l’ho trovato un po’ pesante soprattutto nella parte centrale, date anche le sue dimensioni, ma è stato al solito commovente e significativo.

Cappuccetto Rosso Sangue – Sarah Blakley-Cartwright (284 pp. – eBook)
Se non fosse stato per il simpatico scherzetto da parte della Mondadori di troncare di netto il libro al penultimo capitolo, obbligando i lettori ad andare a cercare le ultime pagine su internet (ok, io l’ho trovato gratis, ma se uno spende 17€ per un libro, credo gradirebbe di trovarlo tutto intero…), sarebbe stata un’idea davvero carina: la fiaba classica di Cappuccetto Rosso modernizzata con tanto di lupi mannari. Mi sembra di aver capito che il film omonimo uscito di recente non sia stato tratto dal libro, ma sia stato il libro stesso a ispirarsi alla sceneggiatura del film, quindi la cosa comincia a puzzare di trovata commerciale. Il finale, perlomeno, non è quello che ci si aspetterebbe dopo aver letto scempiaggini come Twilight, e questo è un merito, ma comunque trovo che si sarebbe potuto fare di meglio.

Il grande libro delle Fiabe D’oro – Peter Holeinone (200 pp. – Un qualche negozio della mia città)
Ho ri-ri-ri-riletto questo libro dopo un sacco di anni, presa dalla nostalgia per i vecchi tempi, proprio alla vigilia del mio sedicesimo compleanno. È stato bellissimo rituffarmi tra le fiabe che hanno accompagnato la mia infanzia: tutte meravigliose, specialmente quella di “Susy la grande imperatrice” e soprattutto “Barbablù” (già allora ero fissata con assassini e sbudellamenti ^^).

Anghelòs – Alessia Rocchi (426 pp. – Biblioteca)
Ho preso questo libro dopo aver letto la trama, sperando che il vampiro in questione per una volta mi lasciasse soddisfatta… e invece niente. Cioè, il vampiro in sé non è male, anzi, l’ho trovato pure simpatico… ma è stato lo stile che proprio non me l’ha fatto andare giù: una gran palla, se devo essere sincera. Oltre quattrocento pagine alla fine delle quali rimangono un mucchio di domante senza risposta. Un romanzo dalla buona ricostruzione storica, per carità, ma tutto sommato profondamente inutile.

Cinque anime indivisibili – Amanda Craig (550 pp.* – Biblioteca)
Dopo una delusione totale (indovinate quale? È un certo libro che comincia con la “A” e finisce con “mon”…) e due libri che “poteva andare meglio”, finalmente sono riuscita a trovare un libro della Casini che si merita proprio 5 stelle. Un thriller con qualche pizzico di rosa che però non è il solito thriller: si tratta di una storia commovente, di immigrazione e di difficoltà nell’integrarsi in un mondo nuovo, di prostituzione e di speranze finite al vento. La storia di cinque personaggi che non potrebbero essere più di versi, che condividono soltanto l’essere immigrati: Anna, Katie, Job, Polly e Ian; cinque persone arrivate da altrettanti paesi in cerca di una vita migliore; cinque anime indivisibili, appunto, che si ritrovano tutte ad avere a che fare con l’assassinio di una ragazza, anch’essa immigrata. Veramente un bel romanzo, profondo e molto significativo, scritto in modo fluente e pieno di colpi di scena. Davvero ben fatto e meritevole. Non ci crederete, ma questa volta mi trovo persino d’accordo con i due commenti di giornali famosi scritti sul retro del libro!

Prodigium – I figli degli elementi – Francesco Falconi (409 pp. – Biblioteca)
È una storia fantasy che si basa su un’idea a mio parere non delle più originali: limitandosi a leggere il riassunto e le prime pagine, si ha l’impressione di trovarsi con la solita storiella dei prescelti da una profezia che sono in grado di controllare i quattro elementi. La trama, però, non si ferma qui, per fortuna: da metà in poi, le cose cominciano a farsi intricate e finalmente un po’ di originalità salta fuori, mentre alla fine la storia si colora delle tinte dell’horror, e già a partire della seconda parte si comincia a capire che non è poi un fantasy banale e ripetitivo come tutti gli altri. Ben realizzati i caratteri dei quattro personaggi, specialmente quelli delle due ragazze (anche se il mio preferito, al momento, è Kaleb), e i loro poteri non si limitano al semplice controllo degli elementi, ma hanno degli sbocchi davvero ben fatti, come la capacità di mutarsi in animale di Ryan. Come sempre, inoltre, l’aspetto estetico del libro è impeccabile, tranne forse per un uso della punteggiatura a volte un po’ traballante: grafica curatissima, copertina che – per una volta – rispecchia esattamente i contenuti del libro e disegni accattivanti che sommati danno un prodotto davvero ben fatto. Solo un piccolo difetto: ho notato che in alcuni punti si scambiano i nomi dei personaggi, soprattutto di Ryan e Kaleb. Si tratta di piccole sviste, niente di grave, ma occorreva fare più attenzione. Per il resto, però, è un buon libro: un fantasy non eccezionalmente originale ma comunque godibile. Il seguito lo leggerò di sicuro.

Artemis Fowl e il Morbo di Atlantide – Eoin Colfer (396 pp. – Regalato)
Artemis Fowl ha colpito ancora, (Oh mamma, stai a vedere che ho anch’io il Morbo di Atlantide!) con un’altra delle sue mirabolanti avventure. Non bella, però, quanto L’inganno di Opal o Il codice Eternity, e soprattutto con una traduzione che fa acqua da tutte le parti e con un’impaginazione che poteva essere realizzata decisamente meglio: ci vuole tanto a mettere i pensieri dei personaggi in corsivo o tra virgolette? Certe volte si fa davvero fatica a capire chi pensa cosa. Sì, sembra che siamo scesi decisamente di livello rispetto ai primi libri della serie, ma quel genio di Eoin Colfer è riuscito comunque a realizzare un libro carino. Spero solo che non vada peggiorando… come farei senza il mio adorato Arty?

I figli di Atlantide – Mario de Martino (496 pp. – Casini Store)
Rispetto all’ultimo libro che ho letto (L’erede, La spada del re), ho notato un notevole miglioramento nello stile di Mario de Martino. Di solito tendo a non fidarmi troppo dei libri dei baby scrittori, ma devo dire che leggere I figli di Atlantide non è stato molto diverso dal leggere il thriller di uno scrittore affermato: lo stile necessita ancora di alcune limature, e in alcuni punti si percepisce un po’ troppo che chi scrive ha bisogno di esercizio, ma in compenso in altri punti non mi sembrava vero che lo scrittore avesse solo 17 anni. Un buon libro, dunque, forse addirittura il migliore che abbia mai letto, se messo a confronto con i “capolavori” di altri baby autori. L’unico difetto consistente è che il finale sembra affrettato o addirittura troncato a metà, e a questo punto non mi resta che aspettare il seguito! Insomma, non sarà l’enfant prodige della letteratura italiana, come lo descrivono nel risvolto, ma scommetto che non impiegherà molto a diventarlo. Quindi, Mario, continua così!

Sitael – La seconda vita – Alessia Fiorentino (861 pp. – Comprovendolibri.it)
Leggi qui la recensione completa.

Il sigillo del vento – Uberto Ceretoli (608 pp. – Comprovendolibri.it)
Leggi qui la recensione completa.

Io, robot – Isaac Asimov (291 pp. – Libreria “Il giardino di Gulliver”, Cattolica)
Durante le vacanze sono capitata in una libreria a dir poco strepitosa, che dava la possibilità di acquistare tre libri a soli 9,90€. Inutile dire che ne ho approfittato, ed è stato così che il celeberrimo libro di Asimov (insieme a Dracula di Stoker e a Frankenstein della Shelley) si è aggiunto alla mia libreria. Avevo già visto il film, ma il libro non si è rivelato da meno: Asimov è letteralmente geniale quando, dopo aver stabilito le tre Leggi della Robotica, si diverte giocando a infrangerle o, viceversa, a seguirle alla lettera, creando una serie di racconti unici. Fantastico, davvero.

Ethlinn, La dea nascosta – Egle Rizzo (670 pp. – Comprovendolibri.it)
Il mio motto è “Mai, e ripeto, MAI fidarsi di quei patetici riassunti sulle quarte di copertina dei libri!”, e anche in questo caso ho avuto ragione. Sempre che questo obbrobrio possa definirsi riassunto:
“Sacerdoti e guaritori, un’isola punteggiata di templi e il conflitto tra Ordini che si contendono la supremazia del Regno sono gli ingredienti di questo bellissimo romanzo fantasy. Il protagonista è un giovane guaritore che si ritrova relegato nel tempio nascosto di una Dea dimenticata. Né lui né chi ha deciso per lui quella singolare punizione ha idea di quale potere si celi dietro il nome di Ethlinn, la Dea nascosta. La storia, che si sussegue in un ritmo incessante di avvenimenti inaspettati e coinvolgenti, è nel contempo intensa e profonda, e le 670 pagine di cui è composto si leggono tutte d’un fiato.”
Questa per me è una recensione da lavaggio del cervello, non certo un riassunto. Senza contare, poi, che nessuno dei quattro aspetti che ho evidenziato in grassetto si realizza: fosse vero che si tratta di un “bellissimo fantasy intenso e profondo”, ci potrebbe anche stare (sebbene io trovi che una casa editrice che mette auto-lodi del genere sia leggermente sfrontata), ma quando ci si ritrova con un romanzo che è tutto il contrario…
Un altro difetto che ho trovato molto evidente è questo: mi sta bene che l’autrice voglia creare una parodia fantasy dei politici del nostro tempo, ma è fin troppo chiaro che, quando un personaggio si lamenta dei sacerdoti, le lamentele che adopera non sono sue ma dell’autrice, che si fa sentire prepotentemente.
A parte questo, però… mai sentito parlare dello Show, don’t tell, tesoro?

Black Friars: L’ordine della spada – Virginia de Winter (682 pp. – Comprovendolibri.it)
Mi avevano parlato bene di questo libro ed ero rimasta incuriosita dal fatto che l’autrice, conosciutissima in rete col nome di Savannah, avesse iniziato a scrivere fanfiction come me e fosse stata scoperta in rete da uno della Fazi Editore. Purtroppo, però, ha un po’ deluso le aspettative, soprattutto dal punto di vista dello stile: le descrizioni sono fin troppo accurate e particolareggiate, al punto di risultare noiose. Lo Show, don’t tell è andato a farsi benedire come sempre, e il risultato è un’autentica noia. Davvero un peccato, perché la trama in linea di massima non mi è sembrata niente male.

Emily Laing e l’antica metropoli – Cristoph Marzi (890 pp. – Libreria “L’Orlando Curioso”, Reggio Emilia)
Se cercate un fantasy scritto bene che possa adattarsi davvero a tutti i gusti, Emily Laing è quello che fa per voi: una Londra affascinante come quella di Harry Potter e misteriosa come quella di Bartimeus, con creature fatate in quantità e con una protagonista di quelle che non s’incontrano tutti i giorni. L’unica pecca è la lunghezza, che sfiora le 900 pagine, ma per il resto è un gran bel libro. Questo naturalmente se il bambino o la bambina che eravate è ancora vivo dentro di voi!

Le invio un manoscritto. Attendo contatto – Aldo Moscatelli (114 pp. – eBook free)
Consiglio a tutti la lettura di questo libro breve ma intenso, che potete trovare gratis su internet e che, equilibrando ironia e serietà, è in grado di spiegare in modo concreto diversi aspetti dell’editoria di oggi. Spassoso al punto giusto (specialmente le telefonate e le mail giunte alla casa editrice), arriva al punto senza tanti giri di parole e, credetemi, chiarisce davvero molte cose riguardo al mondo dell’editoria e dei libri, sfatando anche diversi luoghi comuni. Utilissimo e ben strutturato: davvero ben fatto.

Io scrivo 11, 13, 14 – A.A.V.V. (125 x 3 pp. – Edicola)
Altri tre capitoli del corso di scrittura del Corriere della Sera, questa volta dedicati alla caratterizzazione dei personaggi e alla credibilità delle storie. Casca a fagiolo, inoltre, la parte dedicata alla scrittura su internet, in particolare sui blog, del numero 14: molto interessante e ben fatta.

*Di questo non sono sicura, dal momento che i libri della Casini non hanno i numeri di pagina e che non c’è verso di trovare questo numero su internet. Alcuni siti dicono che ne ha 250, ma avendolo letto e sapendo che è un po’ più grosso de I figli di Atlantide, che ha 500 pagine, ho pensato che un numero del genere poteva andarci vicino 😉